martedì 30 luglio 2019

Presentazione a Palazzo Berzieri, capolavoro Liberty


L'Italia è una sorpresa continua.
Quando pensi di aver visto tutte le sue bellezze e fai una capatina in Portogallo per farti affascinare da quelle lusitane, lei ti sa ancora una volta stupire con qualcosa che era a pochi chilometri da te e che non conoscevi.

Questa volta è capitato con Palazzo Berzieri a Salsomaggiore.
Io adoro l'Art Decò, lo stile Liberty e tutto quello che è inizio secolo. 
La mia passione è iniziata alle medie, quando il disegno di una lampada Liberty fu l'unico 10 della mia intera (e breve) avventura artistica.
Ma non sapevo che Salsomaggiore nascondesse un tale tesoro e come me, penso, molti altri Italiani.

Per fortuna la scrittura mi fa questi regali inaspettati: mi porta a conoscere luoghi e paesi che poi mi entrano nel cuore.
Palazzo Berzieri ha ospitato domenica 28 la presentazione de "L'ultimo segreto di Botticelli" (a quattro ore dal rientro dal Portogallo) e la visita guidata che l'ha preceduta mi ha dato la possibilità di fare un viaggio nelle atmosfere di inizio '900.
Allora Salsomaggiore era la capitale del termalismo europeo e Palazzo Berzieri divenne il punto d'incontro dell'elite del Vecchio Continente che si curava corpo e anima.
A Palazzo Berzieri, infatti, si ascoltava musica, si chiacchierava, si beveva il tè, si giocava a carte e si fumava il tabacco.

Il Palazzo

Dedicato al medico Lorenzo Berzieri, che per primo fece uno studio sistematico sulle proprietà terapeutiche delle acque salsobromojodiche della cittadina, il Palazzo fu ideato all'inizio del 1900 dall'architetto Ugo Giusti e dall'ingegnere Giulio Bernardini.
Nel 1919, dopo l'interruzione dovuta alla prima Guerra Mondiale, il progetto fu ripreso da un vero e proprio genio purtroppo dimenticato: Galileo Chini, che veniva dalla decorazione della Sala del Trono eseguita per il re di Thailandia.
I lavori terminarono quattro anni dopo e l'inaugurazione avvenne il 27 maggio 1923.
All'interno, l'atrio è un tripudio di marmo, pitture parietali e stucchi
Il monumentale scalone doppio e speculare, conduce al primo piano; salendo si possono notare i rosoni in stucco del soffitto e il lucernario, che conferisce una soffusa luminosità. 
Sul pianerottolo della prima rampa di scale la parete impreziosita dal gigantesco specchio, dalla ricca cornice in stucco con figurine di putti e dal contorno fantasiosamente decorato in metallo. Al termine dello scalone sono visibili gli affreschi di Galileo Chini, mentre sulla parete di fronte presente l'affresco di Giuseppe Moroni.
Entrambi ricordano le meravigliose opere di Klimt e riprendono in svariate forme l'elemento che ha fatto per anni la fortuna di Salsomaggiore: l'acqua.


L'atrio dove si è svolta la presentazione 

L'affresco di Galileo Chini
Un momento della presentazione de "L'ultimo segreto di Botticelli"


I Musici di Parma accompagnati dal loro maestro, Marco Zoni, primo flauto della Scala di Milano






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