giovedì 27 giugno 2019

La storia al chiaro di luna alla Rocca

La notte magica de "L'ultimo segreto di Botticelli"



Oltre 300 partecipanti, 53 libri venduti, 180 minuti pieni di storia e cultura al chiaro di luna e col favore delle tenebre.
Questi sono solo alcuni degli incredibili numeri della presentazione itinerante – visita guidata in Rocca di mercoledì sera.
Sono cifre che fanno capire quanto interesse e affetto ci sia a Imola per la sua meravigliosa fortezza e per gli uomini e le donne della casata Riario-Sforza che hanno scritto pagine importanti della storia della penisola.
Io ho tentato di accompagnare in un viaggio a bordo di una macchina del tempo che si è rivelata un po’… affollata.
La mia speranza è che la gente si sia portata a casa comunque un bel ricordo, un po’ come succede nelle domeniche estive al mare, quando ti trovi circondato da tante persone, torni a casa lentamente in autostrada, ma riassapori con la mente le belle emozioni che la giornata ti ha regalato e non vedi l’ora di tornare con la sabbia sotto i piedi.

ORE 20

Pochi minuti prima delle 20 la Rocca era vuota e silenziosa.
Si sentivano solo i rumori prodotti di tanto in tanto dalle armature dei Difensori della Rocca che mi hanno aiutato a rendere l’evento ancora più vivo.
Ero emozionata, non lo nego.
Come chi teme di non essere seguito.
Come chi ha paura di non essere all’altezza e di non rendere giustizia al contesto.
E’ così da sempre. L’ansia mi attanaglia fino a un istante prima dell’inizio di ogni evento o di ogni presentazione importante.
Appena ho visto i primi partecipanti scortati dai Difensori, però, tutte le paure sono svanite e c’è stato posto solo per il piacere.
I “cavalieri più giovani” hanno vestito i panni di popolani del ‘400 e assieme ai loro commilitoni più “maturi” si sono diretti verso le stalle, un luogo dove ho potuto parlare a lungo della Rocca perché la temperatura era davvero gradevole.
I 75 partecipanti del primo turno, però, hanno sfidato anche il caldo del primo e secondo piano dove avevamo allestito un maxi-schermo per poter mostrare i volti di Giovanni dalle Bande Nere e la bellezza de “La primavera” di Botticelli con gli interrogativi che si porta dietro da 500 anni.
Il primo tour, così come quelli successivi, si è concluso nel cortile del Palazzetto del Paradiso, un luogo dove abbiamo ritrovato refrigerio e dove ci siamo fatti abbracciare dalla bellezza del buio.


ORE 21

Proprio nel buio, sul ponte levatoio fuori dalla Rocca, stava avvenendo qualcosa di incredibile.
Io l’ho capito solo quando i Difensori della Rocca hanno aperto le porte e hanno scortato i partecipanti del secondo turno, che erano circa 200.
Gratitudine e felicità si sono mischiate. E, pochi secondi dopo, si è aggiunta anche la paura, quando mi è stato fatto notare che non avrei potuto fare il giro con tutti.
Questo resoconto è l’occasione propizia per scusarmi tanto con le persone che, per via del sovraffollamento, hanno atteso inutilmente la visita e con quanti l’hanno fatta, ma alle 22. Mi dispiace tantissimo, più di quanto riesca a esprimere a parole.
Posticipare la visita per alcuni alle 22 è l’unica soluzione che mi è venuta in mente e devo dare merito ai Difensori della Rocca, che mi hanno aiutato enormemente. Hanno intrattenuto con informazioni, curiosità e aneddoti quanti hanno rimandato il tour dalle 21 alle 22.
Un centinaio di coraggiosi, invece, mi hanno seguito in una vera e propria “avventura”.
Spero di aver regalato loro un’ora piacevole, nonostante le prove che hanno dovuto affrontare. L’applauso finale mi ha tranquillizzato un pochino in questo senso, ma ci tengo ancora a ringraziare tutti per la pazienza.

ORE 22

Alle 22.10 la notte era calata sulla Rocca, ma il richiamo del passato era ancora vivo.
Erano circa cinquanta gli amanti della storia e della cultura che mi hanno seguito fino alle 23, orario di chiusura della fortezza.
E’ stato il giro più veloce perché avevamo un orario che incombeva come Cenerentola al ballo, ma non per questo meno bello, anche perché la notte ha un fascino particolare in Rocca, il caldo era meno intenso e il numero dei partecipanti di gran lungo minore rispetto a quello dei gruppi precedenti.

Io spero che la gente possa aver apprezzato “La storia al chiaro di luna” e che possa aver trovato un pizzico di quanto si aspettava: qualche informazione sulla Rocca, qualche aneddoto su Caterina, Giovanni e i membri dei Riario-Sforza, qualche risposta agli interrogativi che ammantano da anni “La primavera di Botticelli” e la morte di Giovanni dalle Bande Nere.


Io ringrazio di cuore tutti coloro che sono venuti e che mi hanno dato la possibilità di vivere una serata magica all’insegna della storia.
Un grazie enorme va ai Musei Civici senza i quali nulla sarebbe potuto essere, ai Difensori della Rocca che hanno dimostrato una gentilezza e una disponibilità rare, a Carlos e al personale che ha curato l’apertura e la chiusura della Rocca per il grande aiuto.
Il sogno è che la notte magica di mercoledì possa ripetersi una, dieci, cento altre volte.  
























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