giovedì 1 ottobre 2015

La presentazione alla Mondadori

Come promesso, eccomi qui a raccontarvi della prima presentazione de "Il serpente e la rosa".

E' vero, "giocavo in casa" ma il palcoscenico era di quelli importanti: la Libreria Mondadori di Imola.

 


La vetrina della Mondadori nei giorni precedenti alla presentazione.

Il mio libro era accanto a quelli di Oriana Fallaci, Eugenio Scalfari e Antonio Caprarica.


I GIORNI PRECEDENTI
Un paio di giorni prima della presentazione ho avuto la malaugurata idea di fare un giro nel web alla ricerca delle esperienze di altri scrittori esordienti alle prese con la loro prima uscita pubblica.
Mi sono imbattuta in questo articolo ("L'esordiente e la presentazione: cronaca di un dramma annunciato").
Donà sostiene che la buona riuscita di una presentazione passa attraverso tre cose: il cibo, gli alcolici e le belle ragazze presenti in qualità di intervistate o intervistatrici.
Nella mia presentazioni non erano previsti gli elementi chiave. Nemmeno quattro pastarelle.
La tranquillità ha fatto posto all'ansia.

A condurre la presentaziona è stato scelto Angelo Berti, uno scrittore che conosco da pochi mesi, ma che stimo moltissimo, umanamente e professionalmente.
A pochi giorni dall'evento ho scoperto in lui un unico brutto difetto (poi rivelatosi, invece, una carta vincente): non svela le domande che intende fare durante le presentazioni.
L'ansia ha fatto posto al panico.

LA PRESENTAZIONE
Con la testa vuota e la pancia in subbuglio, ho messo piede 30 minuti prima dell'ora X in Libreria.
Il tempo di salutare Angelo e di scrivere una dedica e le 25 sedie preparate dai gestori del negozio, Luca e Paola, erano già occupate.





Alle 18.25 sono arrivati anche quattro ospiti d'eccezione: i miei studenti.
Nemmeno la presenza di un famoso scrittore mi avrebbe fatto più piacere.
Si tratta di ragazzi e ragazze che mi sopportano quotidianamente di mattina e che hanno trovato la voglia e il piacere per partecipare alla presentazione di un romanzo storico.
Il panico era ancora dominante, ma ha fatto un po' di posto a soddisfazione e orgoglio.

Alle 18.30 la gente continuava ad arrivare. Io e Angelo abbiamo ceduto le nostre sedie.
Primo pensiero: è un sogno.
Secondo pensiero: se svengo, la botta sarà bella grossa.

Presentazione in piedi per me e Angelo Berti
Gente in piedi, cuore che batte e via alle domande.
Angelo Berti si è rivelato il miglior compagno di viaggio che potessi desiderare.
Ironico ("Odio questo libro di Lisa perchè nel titolo, "Il serpente e la rosa" ci sono tantissime "r"), sensibile ("Che cosa c'è di te in questo libro?" è una domanda che mi ha fatto prendere coscienza di aspetti su cui non avevo riflettuto abbastanza) e attento ("Non svelare certi particolari!"), mi ha messo piano piano a mio agio e mi ha permesso di formulare pensieri e discorsi di senso compiuto.

Per me era già un successo, ma quando ho visto la fila per le dediche e ho sentito il dato numerico delle vendite, ho capito che era stato qualcosa di più.
Abbiamo venduto più di trenta copie. Tutte quelle che si trovavano in libreria!

E, dopo appena due settimane dall'uscita ufficiale, "Il serpente e la rosa" va già... alla seconda ristampa!

Grazie di cuore a tutti.


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