La notte magica de "L'ultimo segreto di Botticelli"
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Oltre 300 partecipanti, 53 libri venduti, 180 minuti pieni di storia e cultura al chiaro di luna e col favore delle tenebre.
Questi sono solo alcuni degli incredibili numeri della
presentazione itinerante – visita guidata in Rocca di mercoledì sera.
Sono cifre che fanno capire quanto interesse e affetto ci
sia a Imola per la sua meravigliosa fortezza e per gli uomini e le donne della
casata Riario-Sforza che hanno scritto pagine importanti della storia della
penisola.
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La mia speranza è che la gente si sia portata a casa comunque un bel ricordo, un po’ come succede nelle domeniche estive al mare, quando ti trovi circondato da tante persone, torni a casa lentamente in autostrada, ma riassapori con la mente le belle emozioni che la giornata ti ha regalato e non vedi l’ora di tornare con la sabbia sotto i piedi.
ORE 20
Pochi minuti prima delle 20 la Rocca era vuota e silenziosa.
Si sentivano solo i rumori prodotti di tanto in tanto dalle
armature dei Difensori della Rocca che mi hanno aiutato a rendere l’evento
ancora più vivo.
Ero emozionata, non lo nego.
Come chi teme di non essere seguito.
Come chi ha paura di non essere all’altezza e di non rendere
giustizia al contesto.
E’ così da sempre. L’ansia mi attanaglia fino a un istante
prima dell’inizio di ogni evento o di ogni presentazione importante.
Appena ho visto i primi partecipanti scortati dai Difensori,
però, tutte le paure sono svanite e c’è stato posto solo per il piacere.
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I 75 partecipanti del primo turno, però, hanno sfidato anche
il caldo del primo e secondo piano dove avevamo allestito un maxi-schermo per
poter mostrare i volti di Giovanni dalle Bande Nere e la bellezza de “La
primavera” di Botticelli con gli interrogativi che si porta dietro da 500 anni.
Il primo tour, così come quelli successivi, si è concluso
nel cortile del Palazzetto del Paradiso, un luogo dove abbiamo ritrovato
refrigerio e dove ci siamo fatti abbracciare dalla bellezza del buio.
ORE 21
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Gratitudine e felicità si sono mischiate. E, pochi secondi
dopo, si è aggiunta anche la paura, quando mi è stato fatto notare che non
avrei potuto fare il giro con tutti.
Questo resoconto è l’occasione propizia per scusarmi tanto
con le persone che, per via del sovraffollamento, hanno atteso inutilmente la
visita e con quanti l’hanno fatta, ma alle 22. Mi dispiace tantissimo, più di
quanto riesca a esprimere a parole.
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Un centinaio di coraggiosi, invece, mi hanno seguito in una
vera e propria “avventura”.
Spero di aver regalato loro un’ora piacevole, nonostante le
prove che hanno dovuto affrontare. L’applauso finale mi ha tranquillizzato un
pochino in questo senso, ma ci tengo ancora a ringraziare tutti per la
pazienza.
ORE 22
Erano circa cinquanta gli amanti della storia e della
cultura che mi hanno seguito fino alle 23, orario di chiusura della fortezza.
E’ stato il giro più veloce perché avevamo un orario che
incombeva come Cenerentola al ballo, ma non per questo meno bello, anche perché
la notte ha un fascino particolare in Rocca, il caldo era meno intenso e il
numero dei partecipanti di gran lungo minore rispetto a quello dei gruppi
precedenti.
Io spero che la gente possa aver apprezzato “La storia al
chiaro di luna” e che possa aver trovato un pizzico di quanto si aspettava:
qualche informazione sulla Rocca, qualche aneddoto su Caterina, Giovanni e i
membri dei Riario-Sforza, qualche risposta agli interrogativi che ammantano da
anni “La primavera di Botticelli” e la morte di Giovanni dalle Bande Nere.
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Io ringrazio di cuore tutti coloro che sono venuti e che mi hanno dato la possibilità di vivere una serata magica all’insegna della storia.
Un grazie enorme va ai Musei Civici senza i quali nulla
sarebbe potuto essere, ai Difensori della Rocca che hanno dimostrato una
gentilezza e una disponibilità rare, a Carlos e al personale che ha curato l’apertura
e la chiusura della Rocca per il grande aiuto.
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