L'Italia è una sorpresa continua.
Quando
pensi di aver visto tutte le sue bellezze e fai una capatina in Portogallo per
farti affascinare da quelle lusitane, lei ti sa ancora una volta stupire con
qualcosa che era a pochi chilometri da te e che non conoscevi.
Questa volta è capitato con Palazzo Berzieri a Salsomaggiore.
Io adoro
l'Art Decò, lo stile Liberty e tutto quello che è inizio secolo.
La mia passione
è iniziata alle medie, quando il disegno di una lampada Liberty fu l'unico 10
della mia intera (e breve) avventura artistica.
Ma non
sapevo che Salsomaggiore nascondesse un tale tesoro e come me, penso, molti
altri Italiani.
Per
fortuna la scrittura mi fa questi regali inaspettati: mi porta a conoscere
luoghi e paesi che poi mi entrano nel cuore.
Palazzo
Berzieri ha ospitato domenica 28 la presentazione de "L'ultimo segreto di Botticelli" (a quattro ore dal
rientro dal Portogallo) e la visita guidata che l'ha preceduta mi ha dato la possibilità di fare
un viaggio nelle atmosfere di inizio '900.
Allora
Salsomaggiore era la capitale del termalismo europeo e Palazzo Berzieri divenne
il punto d'incontro dell'elite del Vecchio Continente che si curava corpo e
anima.
A Palazzo
Berzieri, infatti, si ascoltava musica, si chiacchierava, si beveva il tè, si
giocava a carte e si fumava il tabacco.
Il Palazzo
Dedicato al medico Lorenzo Berzieri, che per primo fece uno
studio sistematico sulle proprietà terapeutiche delle acque salsobromojodiche
della cittadina, il Palazzo fu ideato all'inizio del 1900 dall'architetto Ugo Giusti e dall'ingegnere
Giulio Bernardini.
Nel 1919, dopo l'interruzione dovuta
alla prima Guerra Mondiale, il progetto fu ripreso da un vero e proprio genio purtroppo dimenticato: Galileo Chini, che veniva dalla decorazione della Sala del Trono eseguita per il re di Thailandia.
I lavori terminarono quattro anni dopo
e l'inaugurazione avvenne il 27 maggio 1923.
All'interno, l'atrio è un tripudio di marmo, pitture parietali e stucchi.
Il
monumentale scalone doppio e speculare, conduce al primo piano; salendo si
possono notare i rosoni in stucco del soffitto e il lucernario, che conferisce
una soffusa luminosità.
Sul pianerottolo della prima rampa di scale la parete
impreziosita dal gigantesco specchio, dalla ricca cornice in stucco con
figurine di putti e dal contorno fantasiosamente decorato in metallo. Al
termine dello scalone sono visibili gli affreschi di Galileo Chini, mentre
sulla parete di fronte presente l'affresco di Giuseppe Moroni.
Entrambi ricordano le meravigliose opere di Klimt e riprendono in svariate forme l'elemento che ha fatto per anni la fortuna di Salsomaggiore: l'acqua.
L'atrio dove si è svolta la presentazione |
L'affresco di Galileo Chini |
Un momento della presentazione de "L'ultimo segreto di Botticelli" |
I Musici di Parma accompagnati dal loro maestro, Marco Zoni, primo flauto della Scala di Milano |
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